MILANO FASHION WEEK 2021

MILANO FASHION WEEK 2021

Attesissima, ricca di aspettative, di desideri. Il ritorno alla normalità attraverso la moda, da sempre incarnazione dei pensieri, delle sensazioni e delle necessità dell’uomo e del secolo in cui vive.

Pizzi, merletti, seta ed ori hanno adornato la bella Milano, che durante questa famosa settimana splende sempre più che mai.

Voci di corridoio intendono insistere nel dire che Parigi è la capitale della moda, ma da bravi italiani quali siamo, sappiamo bene che Milano è regina, ed impera con tanto di corona d’oro sulla testa, su tutte le nuove tendenze e i nuovi dictact. Il made in Italy è sinonimo di garanzia, e nella moda, è una vera e propria certezza.

La Milano Fashion Week si è svolta dal 20 al 27 settembre, alternando, sotto i luccichii di macchine fotografiche eccitate, i volti di tutte quelle celebrità, di tutti quei pezzi grossi, che sembrano sempre rimanere fermi e pomposi sulla cima del loro Olimpo. Tutto, però, cambia durante la settimana della moda. L’alta moda, da aristocratica, patrizia ed elitaria, per un attimo, sembra popolare, arte alla portata di tutti.

Certo, se nel resto dell’anno non fosse così altolocata, le vibrazioni che questa speciale settimana trasmette non sarebbero le stesse. L’alta moda deve essere patrizia, per mantenere attorno a sé quella campana di vetro di estrema delicatezza, e altissimo valore, ma quando, quella sola volta all’anno, sembra plebea, improvvisamente diventa qualcosa di incredibilmente perfetto.

Ricordo la mia prof di arte del liceo che ci domandò quali fossero tutte le diverse forme d’arte, oltre alle più “ovvie” pittura, scultura ed architettura. MI è immediatamente venuta in mente la Moda.

Volgo poi lo sguardo, un po’ attonito, e un po’ goloso, all’iconica sfilata Versace, Primavera-Estate 2022, che sì è svolta il terzo giorno, e mi accorgo che la mia affermazione è pura verità.

Nel background Physical di Dua Lipa, elettrizzante, e poi la sfilata.

Colori accecanti, modelle sconvolgenti. Un tripudio di urla e suoni, dopo due anni di doloroso silenzio.

A sfilare modelle del calibro di Gigi Hadid, che, come sua abitudine, ha trasformato la passerella in un vero campo di fiori. Dua Lipa, forse in un modo non estremamente raffinato, ha fatto in modo che questa sfilata divenisse parte integrante della storia.

Moda, pura moda, fatta solo ed unicamente per essere bella.

A quanto pare, però, non era abbastanza, così Versace ha avuto la geniale idea di unirsi a Fendi, e lasciare un’impronta ancora più indelebile nella storia. La sfilata Fendace aveva creato attorno a sé un’aurea di mistero e di curiosità che ha contribuito a renderla ancora più epica.

Non si sa bene come questa collaborazione sia nata, l’ipotesi principale è che Kim Jones, direttore artistico della casa di moda Fendi, abbia chiamato Donatella Versace per proporle una, ormai possiamo dire geniale, alleanza artistica. Un’alleanza che non solo, ovviamente, avrebbe portato a dei capi incredibili, ma ovviamente anche a un successo mediatico e di marketing davvero considerevole. Per quanto riguarda la prima forma di successo, le due case di moda l’hanno pensata proprio bene, contattando icone come Shalom Harlow, Kate Moss, e, a conclusione dello spettacolo, la “Venere Nera”, che, come sua abitudine, ha lasciato tutti a bocca aperta, senza parole.

Ecco due delle dichiarazioni più significative dei due artisti.

«Quando ho sentito che Kim avrebbe preso le redini di Fendi ero contentissima. Non vedevo l’ora, lo considero un modello. Completamente diverso dagli stilisti italiani, che di solito, senza voler criticare nessuno, mostrano una sicurezza quasi eccessiva. Ho sempre detto che cercavo qualcuno da apprezzare, un amico, nella moda, per fare qualcosa con lui, per andare a lavorare con lui».

“Sì, è stato molto veloce». «Lui l’ha finita molto prima di me: sono andata a Roma e già era tutto pronto. E ribadiamo questa non è una collaborazione. Sono due collezioni vere e proprie. Lui ha preso Versace e io Fendi e li abbiamo disegnati come uno vede l’altro. Io non credo si possa collaborare fra stilisti: puoi parlare, scambiare idee, ma poi ognuno ha la propria visione». «È stato interessante e ci siamo fatti molte risate.”

Personalmente, però, ho preferito la sfilata firmata solo Donatella Versace. I colori, i temi, e lo spettacolo in sé mi ha colpito di più.

Il foulard era il protagonista assoluto della nuova collezione Primavera-Estate 2022. Donatella Versace ha dichiarato così: “È un modo di aggiungere un tocco Versace ad ogni look. Il foulard ha caratterizzato le nostre collezioni fin dagli inizi, ma per questa stagione tutto si capovolge, non è più solo un accessorio ma diventa provocante, sexy, audace.”

Uniti dunque al foulard, protagonista assoluto, ci sono materiali e capi tutti estremamente diversi e simili tra loro, dal total black, a colori accesi e accecanti. Dal denim giovanile indossato dalla supermodella italiana Vittoria Ceretti, al tailleur colorato, arancione e fucsia, della grandissima Naomi Campbell, passando per gli abiti in latex, come il primo indossato da Gigi Hadid, e quello indossato dalla supermodella Iman Hammam, che con la sua camminata elegante e seducente, l’ha reso, tra tutti, il mio vestito preferito.

Di grandissimo effetto, infine, sono stati i vestiti in maglia metallica, come quello di Lourdes Leon, e, soprattutto come quello di Dua Lipa, che, non abbiamo dubbi, passerà alla storia.

Lascio qui sotto le immagini dei miei capi preferiti.

Naomi Campbell (Versace)
Dua Lipa (Versace)
Imaan Hammam (il mio vestito preferito) (Versace)
Vittoria Ceretti e Naomi Campbell (Fendace)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *